TERZO GIOVEDI’: matrimonio di Rita

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Segno della croce

Si recita la seguente orazione

O gloriosa S. Rita, ci affidiamo con cuore lieto e riconoscente alla tua preghiera, che sappiamo potente presso il Trono di Dio. Tu che hai vissuto le diverse condizioni della vita e conosci le preoccupazioni e le ansie del cuore umano, tu che hai saputo amare e perdonare ed essere strumento di riconciliazione e di pace, tu che hai seguito il Signore come il bene prezioso davanti al quale impallidisce ogni altro bene, ottieni per noi il dono della sapienza del cuore che insegna a percorrere la via del Vangelo. Guarda alle nostre famiglie e ai nostri giovani, a quanti sono segnati dalla malattia, dalla sofferenza e dalla solitudine, ai devoti che a te si affidano con speranza: chiedi per tutti la grazia del Signore, la fortezza e la consolazione dello Spirito, la forza nella prova e la coerenza nelle azioni, la perseveranza nella fede e nelle opere buone, perché possiamo testimoniare davanti al mondo in ogni circostanza la fecondità dell’amore e il senso autentico della vita, fino a quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, saremo accolti nella Casa del Padre, dove insieme con te canteremo la sua lode per i secoli eterni. Amen.

Si approfondisce l’infanzia e la giovinezza di S. Rita 

Desiderosa di segregarsi quanto più le era possibile dal mondo, col consenso dei genitori, Rita si scelse una raccolta cameretta della casa e ivi passava la maggior parte della giornata. Effondeva il suo cuore nella preghiera e nella meditazione delle verità eterne. Ma, soprattutto, si applicava a meditare la passione di Gesù Cristo, verso cui si sentiva attratta da un incredibile desiderio d’imitarlo. Crescendo negli anni, cresceva anche la sua volontà di darsi completamente a Dio, rinunziando anche alla gioia di formarsi una famiglia. Ma la volontà dei genitori fu quella di vederla sposa. Obbedì e si unì in matrimonio a Paolo Mancini. Ebbe due figli: Giacomo Antonio e Paolo Maria.

In ascolto della Parola (Sir 7, 22-28)

Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza. Hai figlie? Vigilia sui loro corpi e non mostrare loro un corpo troppo indulgente. Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare; ma sposala a un uomo assennato. Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla; ma di quella odiata non fidarti. Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?

Virtù: obbedienza

Ammiriamo l’eroica obbedienza della nostra Santa e rimaniamo sempre uniti a Dio e sottomettiamo i nostri desideri alla sua volontà. Ogni autorità è dal Signore, quindi chi resiste agli ordini dei superiori resiste agli ordini di Dio. Non si deve obbedire da schiavo, per forza, ma liberamente, per amore.

Fioretto: accogliere i desideri di Dio 

Per avanzare come S. Rita nella virtù e santità accogliamo senza esitazione, con prontezza e gioia ogni desiderio che ci è proposto da Dio.

Pater, Ave, Gloria 

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Cari pellegrini, con gioia vi accogliamo!!!

Qualche scatto dallo Scoglio della Preghiera di Roccaporena, dove la nostra cara Santa Rita si ritirava in meditazione. Con gioia, lo scorso fine settimana, abbiamo accolto