SETTIMO GIOVEDI’: S.Rita esempio di vita religiosa

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Segno della croce

Si recita la seguente orazione

O gloriosa S. Rita, ci affidiamo con cuore lieto e riconoscente alla tua preghiera, che sappiamo potente presso il Trono di Dio. Tu che hai vissuto le diverse condizioni della vita e conosci le preoccupazioni e le ansie del cuore umano, tu che hai saputo amare e perdonare ed essere strumento di riconciliazione e di pace, tu che hai seguito il Signore come il bene prezioso davanti al quale impallidisce ogni altro bene, ottieni per noi il dono della sapienza del cuore che insegna a percorrere la via del Vangelo. Guarda alle nostre famiglie e ai nostri giovani, a quanti sono segnati dalla malattia, dalla sofferenza e dalla solitudine, ai devoti che a te si affidano con speranza: chiedi per tutti la grazia del Signore, la fortezza e la consolazione dello Spirito, la forza nella prova e la coerenza nelle azioni, la perseveranza nella fede e nelle opere buone, perché possiamo testimoniare davanti al mondo in ogni circostanza la fecondità dell’amore e il senso autentico della vita, fino a quando, al termine del nostro pellegrinaggio terreno, saremo accolti nella Casa del Padre, dove insieme con te canteremo la sua lode per i secoli eterni. Amen.

Si approfondisce l’ingresso di Rita in monastero  

Appena Rita entrò tra le religiose di Cascia, apparvero agli occhi di tutte le consorelle le sue splendide virtù. Ella fu esempio perfetto di religiosa. Non una delle regole fu da lei trasgredita, ma tutte furono accettate ed adempiute con amorosa cura. Accoglieva i precetti dei superiori come espressione della divina volontà e non accarezzò neppure lontanamente l’idea di potersi sottrarre a ciò che era imposto alla comunità per seguire i suoi desideri, ancorché potessero apparire giusti e buoni. Fu, in una parola, espressione vivente della regola del monastero: in lei era dato di ammirarne l’adempimento pieno e completo.

In ascolto della Parola (Mt 25, 31-46)

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». Anch’essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me». E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Virtù: fedeltà agli obblighi del proprio stato 

Ogni virtù che si ammira nei Santi è un prezioso insegnamento per il cristiano. Noi dobbiamo e possiamo apprendere dalla fedeltà di Rita alle sue regole come ordinare la nostra vita. Qualunque sia il nostro stato, esso ci impone dei doveri. Potremmo essere tentanti di allargare o rompere questi doveri, riguardandoli come un peso insopportabile, che bisogna scuotere con ogni mezzo. Ma noi, fedeli discepoli di Gesù, li dobbiamo considerare mezzi di santificazione. Sì, i genitori e i figli, i superiori e i subalterni devono ricordarsi che il più piccolo atto, il minimo obbligo, quelle azioni che sembrano in sé indifferenti, sono piene di valore spirituale, sono scala per ascendere al cielo.

Fioretto: confidare sempre in Dio

Ogni mattina offriamo a Dio le azioni della giornata, recitando le orazioni e ripetendo lungo il giorno l’offerta delle nostre azioni e del nostro cuore.

 

Pater, Ave, Gloria 

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