APERTURA DELLA PORTA SANTA A ROCCAPORENA

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RoccaporenaIl nostro Santuario di Santa Rita in Roccaporena è una delle quattro chiese dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia dove verrà aperta la Porta Santa domenica 20 dicembre alle 9.30 dall’arcivescovo Renato Boccardo.

Parola al pro-rettore don Simone Maggi. Sulla scia delle parole Santo Padre, in comunione con il cammino giubilare proposto dalla Chiesa diocesana, il Santuario di Roccaporena – custode e testimone insieme a quello di Cascia del messaggio di Santa Rita – vuole essere segno e strumento del Cristo Misericordioso, affinché in questo segno tanti possano riconoscere l’iniziativa dell’amore per gli uomini del Dio vivente.

Iniziative già programmate. Intendiamo proporre, allora, alla vostra attenzione alcune iniziative tese a donare un rinnovato e più efficace impulso alle attività ordinarie della pastorale che qui si svolgono. Tali iniziative vanno a toccare ambiti specifici della vita, ambiti che ha vissuto anche la nostra Rita: incontro con i genitori dei figli in cielo (9 aprile 2016), con le persone vedove (28 maggio 2016) e con le famiglie (8 ottobre 2016). Il Santuario di Roccaporena diverrà per loro luogo privilegiato per fare esperienza della presenza amorevole e misericordiosa di Dio.

Vi aspettiamo per pregare insieme e per ricevere, alla scuola di Rita, mamma e maestra di misericordia, il dono dell’Indulgenza plenaria.

APPROFONDIMENTO SUL GIUBILEO

Perché un Giubileo straordinario della Misericordia. «Ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre 2015) e si concluderà il 20 novembre del 2016, Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo e volto vivo della misericordia del Padre». Con queste parole papa Francesco il 13 marzo scorso, secondo anniversario della sua elezione, ha annunciato il Giubileo straordinario. Sarà il 65° Giubileo della storia della Chiesa e non va a modificare quelli ordinari: il prossimo infatti si terrà, come da calendario, nel 2025. L’ultimo straordinario fu celebrato nel 1983 da Giovanni Paolo II e aveva come tema la Redenzione; l’ultimo ordinario quello del 2000 celebrato sempre dal Papa polacco.

Cosa è un Giubileo. È l’anno della remissione dei peccati e delle pene dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Dunque, sono 365 giorni di solidarietà, speranza, giustizia, impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con tutti. Ma soprattutto, l’Anno giubilare è l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità. È chiamato “Anno Santo” perché si svolge con solenni riti sacri, ma anche perché ha come obiettivo la santità di vita degli uomini.

La misericordia, primo compito della Chiesa. «Ho scelto la data dell’8 dicembre – ha scritto il Papa nella Bolla di indizione Misericordiae Vultus – perché è carica di significato per la storia recente della Chiesa. Aprirò infatti la Porta Santa nel cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento…In questo Anno Santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta… Il Giubileo porta con sé anche il riferimento all’indulgenza. Nell’Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini…Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato…Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo…In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: “Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre” (Sal 25,6)».

Condizioni per ottenere l’indulgenza. Per ricevere l’indulgenza giubilare, sono richieste le seguenti disposizioni, frutto della grazia e della libera disponibilità dell’uomo: un atteggiamento di effettivo distacco da ogni peccato, anche veniale, per iniziare una vita nuova; la celebrazione del sacramento della Penitenza, nello stesso giorno o nei giorni vicini, per ottenere il perdono dei peccati; la partecipazione all’Eucarestia, possibilmente nello stesso giorno; la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre; atti di carità e di penitenza che esprimano la conversione del cuore operata dai sacramenti. Questi atti sono: il pellegrinaggio ad una delle grandi Basiliche giubilari a Roma o nelle chiese designate in Diocesi; la visita e l’aiuto ai fratelli nel bisogno; l’astensione almeno durante un giorno, in spirito penitenziale, da consumi superflui.

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