SE TI FIDI DEL SIGNORE, VAI AL MASSIMO. ROCCAPORENA SEMPRE PIÚ INTERNAZIONALE E GIOVANE: RESOCONTO DELLA PRIMA METÀ DI LUGLIO

Condividi su facebook
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print
Condividi su google
Condividi su twitter
Condividi su linkedin

Il clima piovigginoso del secondo fine settimana di luglio, non ha scoraggiato i pellegrini  che  puntualmente  sono saliti a Roccaporena, per visitare con devozione i luoghi dove S. Rita è nata ed è vissuta per 36 anni.

Vogliamo segnalare, tra i tanti, un folto gruppo di amici provenienti da Altamura (Ba) che, dopo aver cantato inni a S. Rita e pregato la Via Crucis salendo lo Scoglio, hanno partecipato alla Messa in Santuario, portando del pane da benedire. Dopo essere stato benedetto, è stato distribuito ai presenti, con grande gioia dei pellegrini.

Con gli amici di Altamura e gli altri pellegrini presenti, tra cui la Benevento Calcio, ricordiamo un gruppo di giovani provenienti da Ostia Lido (RM) per un campo scuola di cinque giorni. A guidarli è don Andrea Fulco, dei Padri Pallottini. «La mia Congregazione – mi spiega don Andrea – è legata a questa terra, perchè le origini del mio fondatore Vincenzo Pallotti sono di S. Giorgio di Cascia». «Vengo qui da quando ero nella pancia di mia mamma», dice sorridendo Michela. «Mia madre – prosegue – ha sempre detto che sono nata per un miracolo di S. Rita. In famiglia siamo tutti devoti a questa Santa e ho voluto celebrare qui il mio 25° di matrimonio». «Il tema del campo scuola – mi racconta Mauro, uno dei giovani animatori – è: “Se tu ti affidi vai, al massimo”. Noi lo abbiamo collegato con la vita di S. Rita che ha saputo credere ad affidarsi al Signore, nonostante tutte le prove». Parlo con questi giovani, con gli assistenti, con gli amici, mentre guastano una squisita colazione domenicale, si respira un bel clima di famiglia e di fraternità. Penso che è proprio vero : Quando ci si fida de Signore, allora sì, si va proprio al massimo!

Nel pomeriggio di sabato 18 luglio scorso, è giunto in pellegrinaggio a Cascia e a Roccaporena il Gruppo Eurofolk. I quattrocento membri, provenienti da sei differenti Paesi (Israele, Estonia, Italia, Norvegia e Georgia), hanno sfilato con i loro costumi tradizionali. Musiche varie si sono intercalate con danze tipiche legate alla tradizione culturale di ogni Paese. Tamburi, cembali, sonagli, flauti e organetti hanno riempito di suoni e di armonia le vie del piccolo borgo che nel 1381 diede i natali a S. Rita. Una manifestazione che ha avuto il colore della fratellanza, auspicata e desiderata da tutti. I costumi uniti insieme, pur diversi, hanno espresso quel continuo desiderio di pace racchiuso nel cuore di ogni uomo e per il quale S. Rita ha lottato e nel quale ha fortemente creduto. Dopo il saluto accogliente del pro-rettore del Santuario mons. Vincenzo Alimenti e del sindaco di Cascia Gino Emili, ai partecipanti sono state offerte una breve vita di S. Rita (in varie lingue) e una rosa, simbolo di quell’amore che ha condotto la Santa lungo il suo itinerario terreno.

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha presieduto, sabato 19 luglio, la Messa nella chiesa di S. Montano a conclusione degli Esercizi Spirituali, che lo stesso Presule ha predicato, alle Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria (conosciute anche come suore di Ravasco) riunite nel capitolo generale elettivo. «Il cristiano – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – è il prolungamento della presenza di Gesù nel mondo. E noi siamo chiamati ad essere segno eloquente  di Cristo. È come se il Signore dicesse a ciascuno di noi: “Ecco la mia serva, ecco il mio servo in cui mi compiaccio”, “ Tu sei il mio figlio amato”  cfr. Mt. 12,14-21). Noi siamo chiamati a stare con Lui. È bello ascoltare in quest’antica chiesa dove S. Rita si è sposata il Vangelo di Gesù che c’invita a porre in Lui la piena speranza come questa Santa di Roccaporena ha saputo fare. Rita nella sua vita normale è diventata partecipe della Croce di Gesù fino al punto di avere impressa sulla fronte una profonda ferita che potremmo definire “ferita d’amore”. S. Rita c’insegna – ha continuato il Vescovo con amore paterno – a non accontentarci di una vita mediocre in quanto siamo stati creati per l’eternità. Chiediamo alla Santa “dei casi impossibili” di darci questo slancio continuo verso l’eternità e di donarci la freschezza di una giovinezza interiore che non si accontenta delle briciole, ma che vuole gustare il Banchetto preparato per la Vita Eterna».

Da Nevers (Francia) a Cascia, da S. Bernadette a S. Rita: è il percorso di Cristine e Brigitte che da Never, dove vivono, hanno compiuto un pellegrinaggio a Cascia e Roccaporena. «Non facciamo altro che piangere», mi racconta Cristine nel suo italiano delicato. «Da tanto tempo desideravamo venire qui; siamo molto devote di S. Rita, oltre che a S. Bernadette, e da quando Brigitte è stata male volevamo tanto venire qui. Adesso non facciamo altro che piangere dalla gioia». Le due signore francesi appaiono visibilmente emozionate, il loro amore per la piccola veggente di Lourdes, le cui spoglie sono custodite a Nevers, le ha portate sui sentieri di S. Rita per trovare nella quotidianità di questa Santa l’aiuto necessario al loro cammino di fede.

Suor Stella Lepore

01. Benedizione del pane offerto dai pellegrini di Altamura 02. Il pane di Altamura distribuito ai pellegrini 03. Campo scuola di Ostia Lido 04. Campo scuola di Ostia Lido 05. I ragazzi del campo scuola Ostia Lido animano la Messa in Santuario 06. Messa con i ragazzi del campo scuola Ostia Lido 07. Gruppo Eurofolk 08. Gruppo Eurofolk 09. Gruppo Eurofolk 10. Suore di Ravasco 11. Suore di Ravasco con Arcivescovo Boccardo 12. Crtisitne e Brigitte dalla Francia

Archivi