Celebrata la Festa della Rosa. Resoconto e foto

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Festa della Rosa 2013Sabato 22 e domenica 23 giugno a Roccaporena di Cascia è stata celebrata la 61ª edizione della “Festa della Rosa e delle Rite”, organizzata dall’Opera diocesana sorta nel paese natale di S. Rita. Con questa festa si ricorda la bontà di Dio che volle confortare Rita morente con il dono della rosa, fiorita in pieno inverno nel giardino della casa della Santa a Roccaporena. Come ogni anno, sono giunti moltissimi pellegrini da ogni parte d’Italia.

Sabato 22 giugno si è tenuta, al mattino, una Messa nel Santuario per tutti i pellegrini devoti di S. Rita e per tutti i benefattori dell’Opera; nel pomeriggio, sempre in Santuario, c’è stata la celebrazione dei Vespri; alle 20.30 è arrivata a Roccaporena la processione proveniente dalla Basilica di Cascia; alle 21.30 si è svolta la veglia liturgica all’aperto e la fiaccolata. Domenica 23 giugno è stata la giornata saliente della festa: alle 7.30, presso l’Ufficio informazioni del Santuario, c’è stato il benvenuto ai pellegrini con la consegna a tutti di una rosa e alle donne che portano il nome di Rita di una speciale pergamena; alle ore 11.00 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica. Nell’omelia mons. Boccardo, riprendendo la pagina del Vangelo di Luca proposta dalla liturgia, ha posto ai presenti la stessa domanda che Gesù fece ai suoi discepoli: “Voi chi dite che io sia?”. «Ognuno di noi – ha detto il Presule – deve pensare qual è il proprio rapporto con Gesù. Essere cristiani non vuol dire mettersi un’etichetta addosso, fare una qualche opera o non farne qualche altra. Essere cristiani vuol dire avere, custodire e alimentare un rapporto personale con il Signore, dal quale nasce come conseguenza naturale un modo di essere, uno stile di comportamento quotidiano. Spesso, invece, ci ricordiamo di Gesù solo quando abbiamo paura o siamo in difficoltà e gridiamo, così come fece Pietro: Signore salvaci. Gesù – ha proseguito mons. Boccardo – non è solo l’amico dei momenti facili, il compagno di strada, non è solo colui che consola, conforta e sorregge. È colui che salva attraverso la sua morte. Questo è Gesù. E a noi oggi dice: quanto spazio mi dai nei tuoi pensieri e nelle tue azioni? In fondo la grandezza di S. Rita sta proprio nell’aver messo in pratica quello che Gesù disse ai discepoli: “se qualcuno vuol venire dietro di me, si dimentichi di stesso, prenda la croce e mi segua”. E noi pensiamo immediatamente che prendere la croce voglia dire sopportare con pazienza le difficoltà, le sofferenze e i fallimenti della vita. Identifichiamo sempre la croce con la penitenza. E questo è pur vero. Ma prendere la croce ogni giorno vuol dire dare alla propria vita le dimensioni della vita di Gesù, che non ha trattenuto nulla per sé ma ha donato tutto, anche la sua esistenza terrena. Chiede ai suoi discepoli di fare altrettanto, di pensare l’esistenza non con le caratteristiche del possesso, dell’egoismo e della chiusura su di sé, ma con quelle della gratuità, dell’accoglienza, del bene, del perdono e della riconciliazione. Questo ha fatto S. Rita nella vita familiare, da mamma, nel monastero. Ha interpretato la sua vita così come l’ha interpretata Gesù. E questo lo possiamo fare tutti: le mamme e i papà in famiglia, i lavoratori, chi ricopre incarichi nella società per il bene comune, chi nella Chiesa è chiamato a guidare il popolo. Tutti siamo invitati a prendere la nostra croce e a donare la nostra vita quotidianamente». Al termine della Messa, c’è stato il passaggio della reliquia della Santa dalla parrocchia di S. Nicola nella Cattedrale di Oppido Mamertina (RC) a quella di S. Stefano Protomartire in Cave (Roma). Dal 1986, infatti, l’Opera diocesana di Roccaporena coglie l’occasione della “Festa della Rosa e delle Rite” per consegnare ad una parrocchia italiana, per un anno, la reliquia della Santa: è un modo per diffondere il messaggio di pace e di perdono di S. Rita. È stato anche proclamato il vincitore del V concorso di scrittura per “Per te Rita”: ogni anno giungono a Roccaporena centinaia di poesie e scritti dedicati a S. Rita, frutto della devozione, semplice e spontanea, di molte persone. La parte religiosa della festa è terminata alle 17.30 con la via crucis meditata allo Scoglio della preghiera presieduta da don Renzo Persiani, parroco di Cascia.

Un altro momento importante della “Festa della Rosa e delle Rite” edizione 2013 è stato il lancio del progetto riguardante la realizzazione di una grande statua di S. Rita alle pendici dello Scoglio della preghiera, nell’anfiteatro naturale situato alla fine del campo di calcio. Nel quadriportico del Santuario erano esposti alcuni bozzetti realizzati da qualificati scultori italiani. Il Consiglio di amministrazione dell’Opera, presieduto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, sceglierà in seguito il bozzetto dal quale verrà realizzata la statua. Questo progetto nasce dal desiderio di valorizzare un angolo suggestivo e poco frequentato di Roccaporena, dalla volontà di far vedere anche plasticamente che Roccaporena è il paese natale di S. Rita, dall’esigenza di permettere a quelle persone che per vari motivi – anziani, malati, disabili – non possono recarsi allo Scoglio o all’Orto del miracolo di riunirsi in preghiera per la recita del rosario o per delle meditazioni personali. La realizzazione della statua non graverà sul bilancio dell’Opera: si concretizzerà solo nel momento in cui verrà raggiunta la somma (composta dalle offerte dei pellegrini e da alcuni sponsor) necessaria all’esecuzione.

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